2010 – Rottami
Si tratta di una trasformazione di oggetti di rifiuto dell’ormai satura epoca industriale, in opere d’arte dai contenuti profondi che spaziano dai simboli ancestrali, all’arte primitiva, dall’umiltà di fronte alla Natura, alla sensibilizzazione sociale e umana.Gli oggetti di rifiuto che ho scelto sono parti di automobili proprio per il loro significato altamente rappresentativo delle società industriali che, nella corsa verso la produzione guidata soltanto da un idolo astratto privo di Vita, di umanità, di linfa e di calore che si chiama “mercato”, hanno riempito il pianeta di rifiuti di tutti i tipi e inaridito i cuori delle persone troppo occupate a guadagnare denaro per comprare oggetti inutili in una corsa folle ormai sorda e cieca alle grida e ai lamenti di chi è rimasto indietro.Si tratta di un’arte post-industriale, post-automobilistica che parte dall’idea che l’automobile come simbolo dell’era industriale è morta. Dalle sue ceneri nasce qualcosa di nuovo, una nuova vita.Così come “dal letame nascono i fiori” per citare il grande De Andrè, dal fango nasce il fior di loto e dal petrolio nasce l’energia allo stesso modo da una carcassa di automobile può nascere un’opera d’arte. Dalle lamiere contorte impregnate di dolore, danno economico, sofferenza e a volte lutto, può nascere qualcosa di bello, di nuovo e l’opera d’arte sarà il fior di loto che nasce dal fango-rottame.In natura niente finisce, tutto si trasforma e anche quel che resta dell’opera dell’uomo per quanto sia stato distruttivo e autodistruttivo può diventare oggetto di creatività. Così in onore della Natura che tutto trasforma, niente crea e niente distrugge anche noi dell’era post-industriale possiamo trasformare oggetti morti e inutili in opere d’arte.